“Il benessere dei figli passa attraverso il benessere dei genitori.”

Nei conflitti coniugali assume un’importanza cruciale l’accettazione della propria diversità per poter camminare assieme nel territorio della genitorialità.

In caso di conflitti coniugali si parla spesso di terapie familiari e mediazioni. Accanto a loro si staglia, sul panorama del supporto, il lavoro psicoterapico individuale per ripristinare il proprio equilibrio. Emotivo ed affettivo. Diventa essenziale, dunque, che il genitore debba ripristinare il suo assetto emotivo. E riadeguare, conseguentemente,  il suo equilibrio psico-affettivo, al fine di migliorare anche la propria genitorialità.

La separazione dei genitori non sempre rappresenta per il figlio un evento dannoso per il suo sviluppo. La letteratura scientifica esistente in merito indica che è la conflittualità tra i genitori, più che la separazione in sé e per sé, a produrre gli effetti negativi sul benessere dei figli. 

IL RUOLO DEI FIGLI?

In quelle situazioni caratterizzate da elevata ostilità tra i coniugi, il bambino rischia di essere coinvolto nel confitto genitoriale. Sia per ottenere legalmente il suo collocamento, sia per un reciproco sentimento di rivalsa.

Il “figlio conteso” sperimenta i pressanti e fastidiosi tentativi di alleanza che ognuno dei due genitori vuole instaurare con lui. Tutto questo a scapito dell’altro, ripercuotendosi sulla relazione con entrambi.
Nelle situazioni di conflitto tra coniugi, la tensione emotiva all’interno della famiglia e della coppia è fatta di gelo e di fuoco. Come il gelo dell’inverno colpisce la natura impedendone un sano sviluppo, l’atteggiamento freddo tra i genitori impedisce che all’interno della famiglia circoli il caldo dell’amore.

L’aggressività, l’intolleranza, il conflitto della coppia si espandono nell’ambiente. Questo coinvolge inevitabilmente i figli che subiscono un continuo stress. Tutto ciò non può non avere delle pesanti ripercussioni sul loro benessere e sulla loro vita emotiva e relazionale.

Nei bambini, dopo un iniziale stato istintivo d’allarme, sopravviene il bisogno di capire. Successivamente passa al ricercare delle soluzioni alla sgradevole situazione nella quale la propria famiglia è piombata. Sempre che questo sia possibile. Sebbene i figli possano essere molto piccoli, essi sono perfettamente capaci di avvertire immediatamente le caratteristiche dell’ambiente attorno a loro. Che siano positive oppure negative. Mentre hanno difficoltà a comprendere i problemi e le dinamiche che sottendono le espressioni emotive che li circondano e nelle quali si sentono coinvolti.

COSA E’ POSSIBILE FARE?

Risulta, quindi, essenziale, trovare uno spazio in cui poter elaborare il proprio conflitto e le proprie difficoltà relazionali. In modo tale da riuscire a gestire le proprie emozioni che necessariamente si alternano nell’ambiente familiare, creando confusione in tutti i membri del sistema familiare.